Tasselli di emozioni - Maria Pompea Carrabba
Copertina morbida, 88 pagine a colori
Immagine di copertina dal web - Albrecht Durer - Ritratto di giovane veneziana
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Prezzo: € 15,00
“TASSELLI DI EMOZIONI” Due passi nell’anima e riflessioni sul nostro tempo E’ una semplice RACCOLTA di EMOZIONI, suscitate da eventi significativi che più hanno colpito i miei PENSIERI. Pensieri che hanno dato vita a semplici riflessioni, poesie e preghiere…tradotte quasi di getto in parole, e ad IMMAGINI con cui a queste parole ho voluto dare voce. Poesie e Pensieri finora raccolti e conservati in un cassetto dove emozione e sensibilità altro non desiderano che svelarsi alla luce! Maria Pompea Carrabba Premio del Sindaco per la categoria Libro edito alla 15^ Edizione Premio Letterario Internazionale di Narrativa e Poesia edita e inedita “Tra le parole e l’infinito “ 2014
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Caratteristiche del libro:
Pubblicato novembre 2012 Lingua Italiano Pagine 88 Rilegatura Copertina morbida con rilegatura termica Inchiostro contenuto a colori Dimensioni cm. 15x21 Recensione di Osvaldo Bortone.“Tasselli di Emozioni” è il titolo di un libro che ho letto con piacere, curiosità, interesse e con la voglia di avere, perché no, risposte riguardo tematiche attuali che coinvolgono me e l’ambiente che mi circonda. Il libro è un insieme di “tasselli”, racconti, vicende strettamente personali, pensieri, componimenti dell’autrice, che diventano mezzo di espressione delle sue emozioni che prova nel raccontare e che trasmette al lettore, il quale è pervaso dall’umanità, sensibilità e moralità anche religiosa dell’autrice.
Si può considerare una proposta, una esortazione a trovare risposte non solo su tematiche che noi definiamo “moderne”, ma anche su qualcosa che soprattutto noi giovani riteniamo obsoleta, superata e menzognera: la Religione. E’ una religione alla quale l’autrice dà parola tramite passi del Vangelo e tramite interpretazioni di questi. Vorrei soffermarmi soprattutto su alcuni dei temi che hanno destato in me tanta curiosità e con i quali ho potuto, grazie alle parole dell’autrice, confrontarmi. “E’ l’uomo in grado di definire con chiarezza e certezza quale sia il suo ruolo in questo mondo?”. L’autrice riesce ad esprimere la risposta della religione, confrontandola con quella di filosofi e uomini di scienza che sono emblema di razionalità e scudo degli scettici nei confronti della religione. Alla domanda “Chi sono io? Da dove provengo?” si è sempre provato a dare una risposta fin dai primi studiosi e filosofi come Talete, Anassimandro, ecc, cercando spiegazioni in enti naturali come l’acqua o la terra, come fanno molti uomini di scienza e molti uomini che categoricamente rifiutano la “Risposta di Dio”, che l’autrice avanza in poche battute. Noi siamo fatti a sua immagine e somiglianza e rappresentiamo un mezzo di completamento della sua opera di bene, siamo quindi parte attiva del suo progetto o perlomeno dovremmo esserlo. Parliamo infatti di un uomo che si chiude a riccio nei confronti di una religione che predica il bene, di un uomo pieno di superbia, alla quale Dio, l’Onnipotente, si inginocchia mandando il Suo Figlio fra noi. Sebbene la religione sia un concentrato di sani e giusti principi, molte volte viene rifiutata da un uomo occupato e impegnato nel suo “progresso” che troppe volte promuove male e distruzione…. Un pensiero dell’autrice che mia ha colpito è quello su “L’ORRORE DA NON DIMENTICARE”. A volte il tempo cancella e fa tacere avvenimenti importanti, ma mai è riuscito a mandare nell’oblio quella che è fra le pagine più tristi e aride della storia dell’umanità, raccontata e commentata dalla penna dell’autrice che ci rammenta il dovere che abbiamo noi, facenti parte della nuova generazione, di non dimenticare quella che è stata la massima espressione della barbarie umana. Veniva considerata “la soluzione del problema ebraico”. Esattamente! Per i nazisti gli Ebrei rappresentavano un problema che si fondava su motivazioni stupide e scandalose, tipo il colore degli occhi o dei capelli. Ricordare tutto ciò deve essere un obbligo, perché a volte di fronte ad eventi del genere, ci si pone in maniera egoistica, ostentando un dispiacere che spesso risulta fittizio. Un uomo di nome Primo Levi diceva: “Meditate che questo è stato”. Lui, che in prima persona ha vissuto tutto questo, lancia un grido, un segnale forte che si riassume nella sua poesia “Se questo è un uomo”, nella quale estrinseca il bisogno di far arrivare a generazioni future ciò che è stato affinché non accada mai più. Interessante è l’enumerazione che l’autrice fa di coloro che erano i “diversi”, cosa che mette in rilievo la agghiacciante stupidità della mentalità nazista. Particolare è la conclusione della scrittrice che ci ripropone il primo articolo della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”, che tutela la libertà e la dignità dell’umanità intera, senza esclusione dei “DIVERSI”…. Ricorre più volte in tutto il libro il tema dell’amore, inteso sia in senso religioso che in senso, se vogliamo, più mondano e che si attiene a quella che è la realtà dei fatti. La cosa che più sicuramente l’autrice mette in risalto è un certo bisogno d’amore che abbiamo: questo sentimento rappresenta un obiettivo che in una società, fatta molte volte di guerra e violenza, c’è bisogno di raggiungere. L’autrice spiega che l’uomo, col tempo, è sempre più incapace di amare e di dare amore, questo perché si ha una visione sempre più elegiaca e “virgiliana” di questo sentimento; ne deriva la figura di un uomo che spesso ha paura di amare e che pensa che l’amore sia un inganno che reca tristezza e delusione. Non si rende conto che questa è l’unica via di fuga per scappare dalle cattiverie che invadono il mondo. C’è bisogno di amore, un valore sempre celebrato nel poetare antico e un valore che va scemando a causa della frenesia della società moderna….. Queste sono solo alcune delle svariate tematiche che l’autrice tratta e che fanno di questo, un libro aperto a lettori appartenenti ad una larga fascia di età. E’ un libro adatto a tutti coloro che vogliono deliziarsi e confrontarsi con i pensieri di una scrittrice che dalle sue esperienze fa scaturire un insieme di “TASSELLI” che rispecchiano se stessa e le sue emozioni. Osvaldo Bortone |
Recensione di Nicola IntrevadoCarissima Maria,
ho letto il tuo bel libro a piccoli brani, con la mia matita in mano, con molta attenzione e grandi pause riflessive. Non pensare che sia un libro facile. Anzi. E' un lavoro di scrittura fatto di tanti altri libri, di tante profonde riflessioni, ognuna delle quali è a sua volta un altro libro ancora, con addosso e in sè altri libri. Come le matrioske. Tu hai la grazia della vera Fede e la certezza che da tale dono, da tale serena consapevolezza e lettura della vita vi sia la sola verità' del vivere e dell' intendere il nostro presente, bontà che condividi con chiunque legga i tuoi post su Fb e che ti contraddistingue in un mondo che da molto tempo ha perso del tutto tale identità' e, a mio avviso, la strada che vi conduce. Chi ti conosce, sa, e lo sa bene, che questa tua dimensione spirituale tu la offri a chiunque ti circonda e la infondi intorno a te condividendola con chiunque ha la fortuna di averti amica. Io la vedo con chiarezza nel tuo rispetto per gli altri, nell' amore del prossimo che infondi nel tuo operare di medico, nella condivisioni di un amore sincero per le cose belle dell'arte, lì quando chiedevi le firme per salvare all' incuria una chiesina dispersa del tuo paese lasciata all' indifferenza dei politici di turno e alla mercé dell' ignoranza che regna sovrana nei tuoi luoghi del vivere come nei miei ed in ogni altro altrove. Il tuo libro è terribile, perché il suo richiamo ai doveri, alla morale, all' etica, alla condivisione è un terribile urlo, come quello del dipinto di Munch, più che un richiamo e tu ne sei fin troppo consapevole da averne quasi paura. Ecco perché lo definisci semplice ed occasionale. Ecco perché lo offri con esitazione e tatto, perché sai, e lo sai bene, che, invitandoci alla sua lettura ci esponi a noi stessi: alle nostre responsabilità rimosse e nel far questo ci costringi a fare i conti con le nostre debolezze di esseri senza Dio. E le nostre miserie di voler credere, ad ogni costo, comodamente, di essere bastevoli intanto a noi stessi e poi al resto del nostro quotidiano e così fare a meno della ricchezza partecipativa, corale, del tuo scritto. Allora ti chiedo: assolvimi in qualche modo. Questo tuo libro è solo il primo tuo gesto per la via di salvezza di esseri poveri di fede come me e ricchi di generosità come sei tu. Grazie per avermelo ricordato. Grazie davvero! Nicola Intrevado Recensione di Cinzia Rosito.Leggendo questo libro ho avuto la conferma del bellissimo dono che, secondo me, Maria Pompea ha ricevuto. Il dono di essere il mezzo, attraverso il quale Nostra Madre Celeste vuole infondere nei cuori degli uomini la Fede, l'Amore, la Carità, l'Umiltà, tutti insegnamenti di suo Figlio Gesù Cristo.
Cinzia Rosito Recensione di Ella Grimaldi.Un anima profondamente cristiana e innanzitutto sensibile e attenta, pregna di grande umanità, e con gli occhi di chi sa ben guardare il mondo con le sue sfumature, riesce a cogliere il giusto e misurato senso delle cose. Maria Pompea è una dichiarazione di pace, un inno all'amore per il prossimo, con la sua forma poetica lineare e pulita com'è del resto il suo linguaggio semplice riesce ad esprimere grandi valori lanciando messaggi che arrivano direttamente al cuore.
Ella Grimaldi |